Il 6 gennaio torna l’appuntamento con il “Dolce Presepe di San Giacomo” ad Agrigento. L’iniziativa è giunta alla 35^ edizione. Si tratta di un presepe unico nel suo genere, allestito con alcune innovazioni per renderlo sempre più attuale, particolare e realistico.

Domani mattina, alle 11,00, la Santa Messa sarà celebrata dal Cardinale Francesco Montenegro e al termine si procederà con la condivisione dei dolci.

Quest’anno il parroco dell’Unità Pastorale, Don Enzo Sazio, ha voluto che nello stesso presepe venissero rappresentati più parti della nostra città: il centro storico con i suoi cortili, la sua bellezza trascurata, il disagio di tante famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese, e la magnifica valle dei templi.

Un’opera realizzata dai parrocchiani che dai primi giorni del mese di novembre si sono ritrovati nei locali della Chiesa settecentesca, dove si è attrezzato un laboratorio, con cucina, bombola di gas, grembiule e guanti.

Immancabili le casette agognato “premio” per i bimbi, i pastori, la sacra famiglia, le pecorelle e quindi la chiesa di San Giacomo, che nel Dolce Presepe non deve mancare, il tempio dei Dioscuri, il castello, le barche, il mulino, l’osteria ed il panificio.

Quest’ anno sono stati riprodotti anche il tempio della Concordia e il tempio di Ercole, la fontana di Bonamorone, la chiesa di San Giuseppe e di San Domenico (per completare l’Unità Pastorale).

Il lavoro è tanto e richiede molta accuratezza, specialmente per le riproduzioni, così come la deposizione nella scenografia, che viene montata in chiesa in diversi giorni. Ma vedere nel viso dei bimbi e degli anziani la gioia, certamente si viene ripagati dai sacrifici fatti.

Inoltre, anche in termini economici, il Dolce Presepe ha il suo peso, che viene però alleviato sia da commercianti e dai parrocchiani, che contribuiscono sempre con generosità, al fine di continuare la consolidata tradizione.