Il Settore Infrastrutture Stradali del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, in seguito agli eventi atmosferici (nevicate di gennaio e alluvioni di febbraio) che hanno ulteriormente compromesso la già difficile situazione della rete viaria provinciale, ha effettuato una accurata ricognizione delle strade di sua competenza (provinciali, ex consortili ed ex regionali) finalizzata alla richiesta dello stato di calamità naturale ai sensi della Legge n. 225/1992. La richiesta sarà inoltrata alla Regione Siciliana e al Dipartimento Regionale della Protezione Civile per ottenere i finanziamenti indispensabili alla messa in sicurezza e al ripristino dei tracciati stradali danneggiati, e si aggiungerà a quella inoltrata lo scorso dicembre dal Commissario Straordinario dr. Roberto Barberi per l’alluvione che colpì il 24 e 25 novembre il comprensorio di Sciacca e Ribera, devastando letteralmente la rete viaria interna.
La ricognizione fa seguito alla riunione convocata nei giorni scorsi dal Prefetto di Agrigento per fare il punto dei danni riportati dalle strade statali e provinciali in seguito alle forti piogge della prima settimana di febbraio. Particolarmente lungo (circa un centinaio) l’elenco delle schede tecniche redatte dal Settore Infrastrutture Stradali per la stima degli interventi urgenti di messa in sicurezza (muri di sostegno in cemento armato, gabbionate di contenimento in pietrame, pulitura di tombini e cunette) dopo lo sgombero di ingenti quantitativi di fango e detriti provenienti dai terreni adiacenti ai tracciati stradali di tutti e tre i comparti (est, ovest e centro-nord).
Interessata, dunque, buona parte delle strade di competenza del Libero Consorzio, importanti sia per lo spostamento di lavoratori e studenti tra un paese e l’altro, sia per le attività imprenditoriali (in particolari quelle agrozootecniche), essendo nella stragrande maggioranza dei casi le uniche vie di collegamento tra i vari comprensori agricoli.
Spiccano in particolare la S.P. n. 14 Racalmuto-Montedoro e la S.P. n. 37 Sciacca-Caltabellotta-San Carlo, per le quali sono stati richiesti finanziamenti di maggior consistenza, e che rappresentano importanti collegamenti tra le zone più interne della provincia di Agrigento con quelle di Caltanissetta e Palermo.