Si è recentemente conclusa l’operazione complessa di vigilanza pesca denominata “Spada Vivo – Fase 1”, disposta e coordinata dalla Direzione Marittima di Palermo che è stata condotta dagli uomini e dai mezzi della Capitaneria di porto di Porto Empedocle e degli Uffici Circondariali Marittimi di Sciacca, Lampedusa e Licata su tutta l’area di giurisdizione, sia a terra che a mare.
Tale operazione era mirata a garantire il rispetto delle norme che disciplinano l’intera filiera della pesca, dalla cattura alla vendita al dettaglio, al fine di tutelare il consumatore finale, nonché evitare che venissero utilizzati attrezzi da pesca non consentiti, ovvero evitare che la pesca fosse esercitata da soggetti non abilitati.
Particolare attenzione è stata posta al rispetto della normativa sulla tracciabilità del pescato nonché la continua attività di repressione alla pesca di novellame di sarda che anche nel mese di marzo ha portato a significativi sequestri e sanzioni.
Per quanto riguarda la violazione attinente alla rintracciabilità del prodotto ittico, così come prevista dal D. Lgs. 4/2012 che nella fattispecie prevede una sanzione amministrativa di €1500, nonché il sequestro di tutto il pescato, i militari del Corpo hanno posto sotto sequestro amministrativo circa 500 Kg di pescato rinvenuti nella disponibilità di venditori ambulanti intenti nella vendita presso i mercati rionali di Agrigento e Porto Empedocle, ovvero presso rivendite di surgelati, ristoranti o pescherie.
Ai contravventori sono state, altresì, applicate sanzioni per un totale complessivo di € 9.000.
Significativa è stata l’attività svoltasi, nella notte del 22 marzo, congiuntamente con il Commissariato di Porto Empedocle che ha portato ad un sequestro amministrativo di 100 Kg circa di prodotto ittico, nello specifico seppie, poiché prive delle necessaria documentazione atta a garantirne la tracciabilità. Al trasgressore è stata comminata altresì una sanzione amministrativa di €1.500.
Sempre nell’ambito dei controlli e congiuntamente al Commissariato di Porto Empedocle, in località Kaos del comune di Porto Empedocle, i militari del Corpo, a seguito di una segnalazione e dopo un’attività di perlustrazione, hanno rinvenuto e sequestrato 300 Kg di novellame di sarda rilevati tra l’altro in pessime condizione igienico-sanitarie poiché nascosti tra gli anfratti, con quasi certezza dai pescatori abusivi per eludere il controllo, in mezzo a rifiuti di vario genere.
Ulteriori sequestri e sanzioni che relative alla pesca del novellame di sarda hanno riguardato due venditori ambulanti, nello specifico sanzionati con verbali da €1.000, poiché detenevano per la successiva commercializzazione rispettivamente 4 e 4,5 Kg di Novellame.
I controlli posti in essere alle attività commerciali hanno condotto al deferimento alla competente Autorità Giudiziaria un soggetto resosi responsabile della violazione di cui all’articolo 5 lettera b) della legge 289/1962 poiché deteneva all’interno degli espositori per prodotti ittici congelati, per la successiva vendita al dettaglio, prodotti ittici in cattivo stato di conservazione e non idonei al consumo umano. Il prodotto in parola, 100 Kg circo di prodotto ittico di vario genere, è stato prontamente messo sotto sequestro penale.
L’ufficio Circondariale Marittimo di Licata ha provveduto a due sequestri amministrativi, così come previsti dal D. Lgs. 4/2012, di 500 ricci di mare ed a rigettarli in mare poiché ancora vivi.
Di particolare rilievo anche l’attività a mare da parte delle vedette del Corpo. In tal senso ben 1850 metri di rete da posta sono stati sequestrati di cui 950 metri abbandonate in mare senza i segnalamenti previsti e, quindi, pericolose per la sicurezza della navigazione e 900 metri perché illecitamente utilizzati da pescatori non professionisti ai quali sono state comminate sanzioni amministrative per un totale di €7.000. Sono stati altresì effettuati due sequestri penali a carico di ignoti per la violazione dell’articolo 1231 del Codice della Navigazione (inosservanza di norme sulla sicurezza della navigazione) di 5 nasse artigianali e 500 metri di rete da posta.
Questa Capitaneria e i suoi Uffici dipendenti continueranno le operazioni finalizzate alla repressione di tutte le condotte illecite in materia di pesca, dalla cattura di specie sottomisura o vietata al rispetto delle norme in materia di tracciabilità ed igiene a tutela del consumatore finale ed, infine, all’attività di cattura svolta da soggetti abilitati a tutela del ceto peschereccio professionista.