“Viadotto Morandi chiuso, Ponte Petrusa abbattuto e via Papa Luciani, unica valvola di sfogo per raggiungere la zona nord della città, alle prese con impedimenti al regolare transito”.
Il consigliere comunale, Marco Vullo, tratteggia il triste scenario viario presente oggi nel territorio e annuncia di aderire al sit in di indignazione organizzato dalla Cisl per sabato.
“Non è possibile che la circolazione sia diventata un vero rompicapo per gli automobilisti – rileva Vullo, esponente del gruppo “Uniti per la Città” – e tutto questo avviene nel totale silenzio dell’amministrazione Firetto. Serve una spinta, una azione incisiva, un sussulto di orgoglio per ridare dignità a questa città, oggi impantanata anche nel traffico. Come quello che giornalmente si registra in via Papa Luciani, dove in prossimità dell’ingresso al centro abitato la carreggiata risulta ristretta per via di alcune buche che fanno subire un inevitabile rallentamento e lunghe code. Sì, perché da settimane, l’arteria, a causa del non ancora ripristinato cavalcavia Petrusa, risulta intensamente frequentata per arrivare in centro, ma anche e soprattutto per spostarsi in direzione del Quadrivio Spinasanta, Fontanelle, Sangiusippuzzo, San Michele e quindi anche l’ospedale San Giovanni di Dio. Il Comune di Agrigento, attraverso le Istituzioni di Governo, vigili sui tempi e sulle modalità degli interventi. Non ci si lava la coscienza con la messa in opera delle transenne, attorno al pericolo, o collocando la segnaletica stradale che il caso richiede. Abbiamo un territorio segnato da interruzioni, da rischi, ma all’orizzonte – sottolinea Vullo – non si vedono immediate aperture di cantieri che possano fare pensare ad una veloce e rapida soluzione delle emergenze. Anche il Consiglio comunale in questa direzione potrà e dovrà dire la sua – conclude Vullo – ecco perché annuncio il mio impegno affinché sul tema si arrivi ad un momento di confronto proficuo se non in Aula quanto meno in conferenza dei capigruppo alla presenza dell’assessore al ramo e del dirigente competente in materia”.