Un vorticoso precipitare nell’abisso buio della follia, la rappresentazione di un dolore personale del Luigi Pirandello meno conosciuto e, soprattutto, il racconto della figura della moglie, Antonietta Portulano, morta in un istituto per la cura delle malattie mentali.
E’ questo quanto portato in scena dall’associazione culturale “L’arcobaleno” di Favara ieri sera allo “Spazio Temenos” con “1,2,3… rintocchi di follia”. Lo spettacolo, realizzato dalla regista Antonella Morreale e inserito nel “Festival della Strada degli Scrittori” pur trattando di un tema estremamente drammatico ha raccolto i consensi di un numeroso pubblico, con la presenza anche di uno spettatore “d’eccezione”, ovvero il direttore artistico del teatro “Pirandello” di Agrigento, Sebastiano Lo Monaco.
“Ho letto molto per preparare questo testo – spiega Morreale – e ne ho ricavato l’immagine di una donna molto fragile. Quello che ho cercato di fare è portare alla luce la sua anima, raccontandone visivamente la dualità: l’Antonietta razionale e quella vittima della pazzia. Una pazzia che, a mio modo di vedere, abitava in casa Pirandello e che la Portulano covava in modo latente e che è poi venuta alla luce a causa di avvenimenti drammatici”.
Lo spettacolo è stato portato in scena da Laura Pompeo, Totò Costanza, Zaira Picone, Giovanna Dominici, Selene Bosco. I momenti di danza sono stati invece curati dalla Scuola di danza di Giorgia Crapanzano.