Riceviamo e pubblichiamo la nota del segretario provinciale della Cisl, Maurizio Saia.
Così proprio non va! Percorrendo molte strade comunali e provinciali di connessione tra i paesi agrigentini si assiste ad uno spettacolo indecoroso costituito da un manto di pattume nonché materassi, TV e vecchie poltrone abbandonate.
A parte la questione di civiltà che sta in capo a ciascuno di noi, appare evidente che rivedere il sistema di raccolta e conferimento dei rifiuti, dai costi troppo alti e di bassa efficienza sia veramente urgente.
Dovrebbe essere certamente pubblicizzato il servizio domiciliare che preleva gratuitamente i rifiuti ingombranti ma, intanto,tutti i residenti dell’agrigentino, pagano la tassa sui rifiuti più alta dell’intera nazione con l’aggravante che le nostre strade, per molteplici motivi, rimangono invase dai rifiuti.
Il sistema così non regge, oltre al danno ambientale, ai rischi per salute dei cittadini, il danno sia di immagine che economico si ripercuote sulle attività turistiche che in questo periodo dell’anno stanno raggiungendo il maggior numero di presenze.
Anche nella nostra città, dopo l’annuncio di un rilancio in termini di ripristino dei luoghi, ristrutturazione e progettazione di nuove strutture sul territorio cittadino, ci saremmo aspettati che quantomeno delle basi, attinenti al decoro urbano, non ne dovessimo più parlare, poiché quando si parla di estetica si da per scontato che materie di primaria importanza come l’igiene, ad esempio, siano prioritariamente assicurate.
Proviamo ad immaginare dopo la visione indecorosa dei rifiuti ammassati ai bordi delle strade principali, cosa ne pensa il turista che ha pagato la tassa di soggiorno.
Ma ci poniamo anche altri interrogativi, perché così pochi cassonetti rispetto al fabbisogno ? Perché continuare a depositare fuori dai cassonetti ormai colmi ? E non potremmo certamente, sentirci dire di attendere che si passi alla differenziata, poiché ci sarebbe da attendere ancora troppo tempo.
Le cause sono veramente molteplici, ma il risultato comunque non cambia, le città sono sempre sporche, al collasso ed al limite dell’emergenza sanitaria.
Le soluzioni tardano ad arrivare mentre le città sono lerce, i cittadini esasperati, molti operatori ecologici non percepiscono regolarmente le retribuzioni; in pratica, nonostante l’impegno che si sostiene di mettere nella questione si resta, comunque, tutti scontenti.
Maurizio Saia
Segretario CISL