Su iniziativa della sezione agrigentina dell’Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia e dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia, i  Caduti dello scontro navale avvenuto nella notte tra il 28 e il 29 marzo 1941 al largo di Capo Matapan, nel mare Egeo, sono stati ricordati nel pomeriggio di giovedì scorso,  con una Santa Messa in suffragio officiata dal cappellano militare capo dell’Arma dei Carabinieri e della Capitaneria di Porto don Salvatore Falzone e concelebrata dal parroco dell’Addolorata don Lillo Argento con il suggestivo contributo della Capitaneria di Porto Empedocle. Alla funzione, celebrata al santuario dell’Addolorata in via Garibaldi erano presenti i Comandanti delle Forze dell’Ordine della Provincia, i Presidenti ed i Soci dell’Associazione Marinai d’Italia, dell’Associazione Nazionale Carabinieri, delle Benemerite, dell’Associazione Cavalieri del Lavoro e dell’Associazione Bersaglieri di Agrigento. Subito dopo nella cripta dello stesso santuario il Presidente dell’UNUCI, Ten. Fenech Carmelo, porgendo il saluto ai presenti ha dato inizio ai lavori del convegno nel corso del quale l’avv. Gaetano Allotta ha parlato del ruolo della Regia Marina durante la seconda Guerra Mondiale, il giornalista e storico Salvatore Fucà ha illustrato gli avvenimenti che si succedettero in mare dalla partenza delle navi dai porti italiani tra il 26 e 27 marzo 1941 fino allo scontro, quasi causale, avvenuto al largo di Capo Matapan che costò la perdita di tre incrociatori, due cacciatorpediniere e di ben 2.331 marinai ed infine lo storico Giuseppe Todaro ha parlato dei 27 marinai originari della provincia di Agrigento che persero la vita in quella drammatica notte.