Sicilia non è solo “malasanità”, precarietà e viaggi della speranza. Sicilia è anche, e fortunatamente lo è sempre più spesso, buona sanità.
E ciò è testimoniato da coloro che in prima persona hanno vissuto in Sicilia un’esperienza di buona sanità, tanto buona da ritenere opportuno quanto doveroso ringraziare pubblicamente coloro che si sono prodigati nell’ottima prestazione sanitaria.
E’ il caso di un cinquantenne agrigentino, originario di Licata, Angelo Incorvaia, che ha diffuso una lettera alle redazioni e ai vertici delle Aziende sanitarie di Agrigento e Palermo dopo essere stato prima ricoverato ad Agrigento e poi in elisoccorso trasferito a Palermo, al “Maria Eleonora Hospital”.
Angelo Incorvaia, che da fervido credente si è affidato alla preghiera, è stato sottoposto ad un delicato intervento cardiaco durato più di sei ore, “risvegliandomi e sentendomi un’altra persona” – scrive Incorvaia, che plaude alla straordinaria professionalità dello staff del “Maria Eleonora Hospital”. Incorvaia ringrazia il dottor Emerico Ballo, il secondo operatore dottor Giuseppe Di Modica, l’anestesista dottor Gianluca Pugliese e tutta l’equipe, “straordinari medici – sottolinea – che ogni giorno salvano tante vite umane”. A seguito di alcune complicazioni insorte meno di un mese dopo, Incorvaia è stato sotto le cure del reparto Emodinamica dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento. E allo stesso modo ha apprezzato le straordinarie capacità professionali e umane del primario Giuseppe Caramanno e dello staff del reparto. Angelo Incorvaia conclude: “ Oggi mi ritrovo a casa, sto perfettamente bene grazie alla professionalità indiscussa prima dei medici di Palermo e poi di quelli di Agrigento. Mi preme sottolineare che non sempre, come purtroppo sostiene qualcuno, il miglior medico per un siciliano è un aereo per il nord Italia. Io ho preso un elicottero non per raggiungere Roma o Milano ma semplicemente il nostro capoluogo siciliano. Da lì sono tornato con i miei piedi, con le mie forze, con il mio stato d’animo totalmente cambiato che mi lascia guardare al futuro con un certo ottimismo. Un sincero e profondo grazie ai medici di Palermo e di Agrigento”.