Rossana Ciulla, Luisa Terranova e Mary Camastra, del ristorante Ethnic di Palermo, hanno vinto il contest sul dolce di derivazione araba della seconda edizione di “Melt Fest – Mediterraneo, Identità e Contaminazioni” che si è svolto a Licata nello scorso fine settimana.

Il dolce “A fimmina” è quello che è piaciuto di più alla giuria, presieduta da Pino Cuttaia, chef de La Madia, 2 Stelle Michelin, e composta dagli chef Peppe Bonsignore e Vincenzo La Cognata, dalla decana dei pasticceri licatesi Carmela Porrello, e dalla giornalista e critica enogastronomica Gianna Bozzali.

Secondo posto per la “Torta rivinuta” di Lillo La Mattina dell’omonimo bar di Ravanusa (preparata insieme allo chef campobellese Leonardo Massaro). Al terzo posto si è piazzato Salvatore Antona dell’American Bar con la “Granita di gelsi”. Ad Antona è andato anche il premio intitolato ad Amedeo Pisciotta, storico droghiere di Licata, assegnato quest’anno per la prima volta da Melt Fest.

Una due giorni, quella di Melt Fest, che alla Marina (il quartiere più antico di Licata) ha richiamato oltre 4.000 persone, intenzionate ad assaggiare le eccellenze enogastronomiche a km zero offerte dalle 20 aziende, giunte dall’agrigentino e da varie parti della Sicilia, presenti.

Evento che, anche quest’anno, ha voluto mettere l’accento sul Mediterraneo senza barriere, privo di muri, sul fatto che Licata si candida a fare da ponte tra i popoli e le culture che si affacciano sul Mare Nostrum.

Molto partecipato anche il talk, al porto turistico “Marina di Cala del Sole”, sulla “Carta di Palermo” che promuove la “mobilità umana”. A parlarne, confrontandosi con i tanti spettatori presenti, sono stati Juan Diego Catalano, consulente del sindaco Leoluca Orlando; Carmelo Pullara, presidente del gruppo Popolari e Autonomisti all’Ars; Abibata Konate, presidente della onlus “Mamma Africa” che dal ’94 si occupa di accoglienza; il musicista senegalese Jali Diabate.

Tanti applausi per le band che hanno animato i live di Melt Fest: Francesco Anselmo, il Cuntastorie Mel Vizzi ed i musicisti africani che hanno suonato con lui.

“L’integrazione è una straordinaria risorsa di crescita e di sviluppo sociale, culturale ed economico a cui Banca Sant’Angelo guarda sempre con molta attenzione. Il successo del Melt Fest ne è la conferma”. Così l’amministratore delegato dell’Istituto di credito, Ines Curella, che, tra gli altri, ha sostenuto la manifestazione.

“Da Licata – dicono Maria Cecilia Peritore ed Alfredo Quignones, rispettivamente presidente dell’associazione Qanat e del comitato “Angolo del Gusto” che organizzano Melt Fest – parte un esempio di integrazione. Melt Fest ha dimostrato che culture diverse possono convivere, all’insegna del cibo e non solo”.