Sulla vicenda relativa al Viadotto Akragas, inteviene l’ex consigliere comunale Giuseppe Di Rosa: “Il viadotto “Akragas” ritenuto da Roma opera di rilevanza nazionale fu realizzato malgrado il veto posto dalla Soprintendenza di Agrigento che fu aggirato proprio in questo modo da Roma – dice Di Rosa -. In ogni caso, nel corso di questi anni, la Valle è stata riconosciuta dall’UNESCO patrimonio dell’umanità e recentemente il Parco ha vinto il premio per il Paesaggio del Consiglio d’Europa.
Se il viadotto fosse stato realmente impattante, sicuramente questi due riconoscimenti non sarebbero arrivati.
Parliamo di sfregi al paesaggio e alla Valle? Parliamo della linea ferrata elettrificata che taglia in due la necropoli Pezzino, che insiste su due ponti, che ha il tracciato in galleria e poi in rilevato a circa dieci metri del tempio di Vulcano? Parliamo del depuratore dei liquami di contrada Sant’Anna?
Parliamo dei circa seicento abusi dentro la Valle?
Parliamo di Via Manzoni e strade viciniori costruite sulla propaggine settentrionale della stessa necropoli Pezzino, o parliamo a ‘labrum virga’ della magnificenza dei “tolli” per finire all’intero agglomerato che parte dalla stazione attraversa il Viale Della Vittoria e si spinge fino al cimitero di Bonamorone ?
Di cosa vogliamo parlare ? Politici di basso rango ed Associazioni varie cerchino altre ribalte per abbagliare la gente e attirare su di essi le attenzioni della stampa nazionale” conclude Di Rosa.