I Vigili Urbani di Agrigento sono sul piede di guerra. Dopo l’ultima assemblea che si è tenuta il 12 febbraio scorso, a cui è corrisposto un atteggiamento di sostanziale chiusura dell’amministrazione comunale ad ogni richiesta dei lavoratori, le segreterie provinciali di C.G.I.L., S.I.L.PO.L. e U.I.L. hanno chiesto al prefetto l’attivazione, della procedura di conciliazione prevista dall’Accordo Collettivo Nazionale in materia di garanzia del funzionamento dei servizi pubblici essenziali.
Gli agenti della polizia municipale chiedono, da diverso tempo, che a fronte di un’implementazione delle proprie funzioni istituzionali e dei servizi richiesti dall’amministrazione comunale, in considerazione della carenza di personale che determina una difficoltà sempre maggiore nel garantire l’espletamento dei servizi stessi.
Chiedono anche la fornitura di nuovo vestiario (l’ultima fornitura del vestiario di ordinanza risale a più di un decennio) soprattutto per fronteggiare le giornate lavorative invernali (giubbotti in gore-tex, giacche, pantaloni, stivali ecc.), carenza che è divenuta drammatica durante l’allerta rossa del novembre scorso.
Come se non bastasse, il lavoro straordinario svolto dal personale negli anni 2017/ 2018 non è stato corrisposto così come non è stato liquidato il “Piano Miglioramento e Servizi a tutela e a garanzia della sicurezza del territorio”. Per non parlare degli arretrati contrattuali maturati sino ad aprile 2018.
“Ad ogni qualsivoglia richiesta dei lavoratori – si legge in una nota diramata dalle segreterie dei sindacati – l’amministrazione comunale si è fatta sorta, anche in dispregio della normativa di legge nazionale, regionale e contrattuale”.
Nel caso di esisto negativo del tentativo di conciliazione, i vigili urbani si riterranno liberi di seguire le consuete forme di lotta sindacali ivi compreso lo sciopero.